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Riunione annuale dei membri del DIM Italia 2013
Monastero camaldolese di Fonte Avellana (PU) 22-24 ottobre 2013
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Nei giorni 22-24 ottobre abbiamo vissuto l'importante e significativo momento della riunione della commissione italiana del DIM, quest'anno tenutasi presso il monastero di Fonte Avellana (PU). La collocazione remota nell'Appennino umbro-marchigiano dell'antico e suggestivo priorato camaldolese non ha scoraggiato la partecipazione che, al contrario, ha visto un incremento rispetto allo scorso anno: trentatré i partecipanti, per due terzi monaci e monache cristiani di diverse appartenenze monastiche (benedettini/e, cistercensi, trappisti, olivetani, camaldolesi, Bose, clarisse e cappuccine) e per un terzo monaci e monache induisti, buddhisti ("tibetani" e zen) e taoisti; erano presenti anche un imam di una confraternita islamica sufi, un professore esperto di dialogo interculturale e interreligioso e un rappresentante del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.
La calorosa e attenta accoglienza della comunità monastica di Fonte Avellana ha permesso di vivere l'incontro in un clima di vera amicizia fraterna e di profonda comunione spirituale. Più degli anni precedenti, quest'anno il nostro convenire ci ha trovati a lungo radunati "attorno a un tavolo" per un fecondo confronto stimolato dalla domanda "Chi è il monaco?" nelle diverse vie spirituali: occasione preziosissima di riscoperta dell'essenza delle nostre specifiche identità monastiche alla luce delle risonanze e delle dissonanze con altre modalità di vivere la stessa tensione verso quel Polo, quell'unum necessarium che è specifico di ciascuna tradizione spirituale.
Invitiamo a leggere il resoconto stilato dal coordinatore e ad ammirare alcune foto, scattate da diversi membri del gruppo, che ben dipingono il variopinto e gioioso clima del nostro incontro. È anche possibile ascoltare l'intervento
del maestro Li Xuan Zong (Vincenzo di Ieso) in video. Siamo così sospinti a continuare il cammino insieme, ringraziando della sovrabbondante e straordinaria ricchezza di questa nuova tappa, confermata dai numerosi messaggi dei partecipanti ricevuti a pochi giorni dalla riunione:
... All'incontro del DIM a Fonte Avellana per me è stato un onore incontrare monache, monaci e ricercatori spirituali di profondissima spiritualità, in confronto aperto e in sincera fratellanza. L'impegno che ognuno di queste sorelle e di questi fratelli profonde nella Via mi sarà sempre di vero stimolo per affrontare gli ostacoli che si incontrano sul sentiero ...
... Sono rientrato molto stanco ma contento dell'esperienza fatta a Fonte Avellana ... Soprattutto il clima cordiale, di rispetto e fraternità, è stato sorprendente! Se il gruppo cristiano è numericamente stabile, questa volta c'è stato un aumento della partecipazione "altra": e questo è un ulteriore arricchimento per tutti ...
... È stata una grande esperienza spirituale, religiosa ma soprattutto umana che ha lasciato una magnifica traccia di amicizia e fratellanza in tutti i partecipanti ... Ringrazio il DIM Italia per lo straordinario lavoro che porta avanti con grazia e compassione ...
... anche io mi unisco al coro dei ringraziamenti per un momento di ritiro e ritrovo a Fonte Avellana veramente benedetto. Le meditazioni, le preghiere, le conversazioni, le presentazioni, le discussioni e i momenti conviviali sono stati tutti insieme occasione di profondo valore, sollievo e interesse interiore ed esteriore. Sono lieto di far parte di questa piattaforma italiana che unisce la naturalezza dell'amicizia alla profondità della fratellanza nel rispetto delle vocazioni contemplative vissute all'interno di ogni specifica tradizione religiosa in dialogo ...
... dopo il nostro meraviglioso incontro a Fonte Avellana, lasciando correre la fantasia del cuore nel solco dell'"intuitus legere", ho buttato giù sprazzi, frammenti, foglie sparse, e sollevate come piccoli aquiloni, dal vento gagliardo di quei giorni, che lascio depositare come un mio piccolo contributo, lieve risonanza. Sono partito dall'idea della dissonanza, che in musica non è pensata come stonatura, stridente opposto, ma ac-cordo. In questo termine - tra l'altro - si allude al "cuore" (cors, cordis). Perciò le note devono conservare la loro identità, il loro cuore, ma al tempo stesso "sentirsi" l'una nell'altra: è proprio questo "ascoltarsi" la radice dell'accordo, dell'armonia:
Viva luce
infuoca i nostri occhi,
acceca il fascino
tenero
dell'ombra,
resa impossibile
l'itineranza,
e i nostri piedi
come piombo: sì,
smarrirsi nel bosco
su sentieri policromi
e tra la volute dell'incenso
perdersi,
afferrati dal Mistero;
lungo la via
dissonanza di voci
eppure efflorescenza di ac-cordi,
e il canto
si leva più puro
dallo sguardo che ascolta
dentro
la voce dell'armonia
altri occhi, vedono
il Mistero
altri piedi,
vi corrono dentro
e in esso,
Uno.
(fr. Lorenzo)
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