Forum (film – dibattito)
Centro Studi Interreligiosi della Gregoriana
7 maggio 2018
Lunedì 7 maggio, il rev. Guglielmo Doryu Capelli, monaco zen, e fr. Andrea Serafino Dester, monaco benedettino, hanno partecipato al Forum organizzato a Roma dal Centro Studi Interreligiosi presso la Pontificia Università Gregoriana.
Il Forum, rivolto agli studenti del Centro e facente parte del percorso di formazione, si è aperto con la visione del film “La via dell’ospitalità” curato dal DIMMID, recentemente sottotitolato in italiano a cura del DIM Italia e pubblicato dalla San Paolo.
Durante la visione del film si poteva già cogliere l’interesse che la proiezione aveva acceso nella quarantina di presenti dall’attenzione e dal silenzio che abitavano l’aula.
Terminato il film, della durata di una cinquantina di minuti circa, p. Laurent Basanese sj, direttore del Centro, ha presentato i due interlocutori in rappresentanza del DIM Italia e ha aperto alle domande dei partecipanti.
Il dialogo è stato interessante, in quanto la maggior parte di coloro che sono intervenuti hanno manifestato il loro apprezzamento del film documentario, in particolare come strumento per presentare la via dell’incontro tra monaci di religioni diverse attraverso l’esperienza dell’accogliersi e del vivere insieme. Qualcuno si è detto addirittura dispiaciuto che questa possibilità non fosse più allargata, magari anche ai laici e alla “gente comune”.
Le domande si sono poi concentrate su Guglielmo, riguardo alla realtà del monachesimo buddhista zen e anche alla realtà del Centro Anshin che, insieme alla moglie, gestisce a Roma, incluse le diverse attività di dialogo interreligioso che vi svolgono.
P. Basanese ha sottolineato la sua volontà, attraverso la scelta del Forum stesso, di far conoscere ai suoi studenti un’altra via del dialogo con le religioni, rispetto a quella praticata più a livello teologico e intellettuale dal Centro stesso.
Si è sottolineato che l’ospitalità e la condivisione della praxis nel mondo monastico è certamente una via possibile e, per certi aspetti, “facile”, a partire dal dato antropologico che è l’essere monaco, prima ancora che dato religioso. Certamente questa possibilità, se mette in evidenza molte pratiche che ci avvicinano come monaci, non nasconde le differenze, ma proprio queste possono essere luogo di arricchimento e di riflessione.
Tra le domande è stato anche chiesto quale fosse, a livello personale, il sentimento più intenso che risuona nei cuori dei partecipanti agli incontri del DIM; a tale domanda è stato difficile dare una risposta che fosse adeguata alla profondità di ciò che ognuno del DIM prova. Ciò è stato comunque sintomo di come la visione del film e la presenza dei membri del DIM abbia avuto un feedback particolarmente incisivo nell’animo dei partecipanti a questo incontro.
Siamo grati al Centro Studi di averci dato questa possibilità e di aver allargato ad altre persone la conoscenza del DIM come realtà viva nel nostro paese e oltre, come luogo di incontro, dialogo e condivisione.
fr. Andrea Serafino Dester (Koinonia de la Visitation, Rhêmes-Notre-Dame AO)
v. Guglielmo Doryu Capelli (Centro zen Anshin, Roma)