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40° Riunione delle commissioni europee del DIM
Monastero di San Pelayo, SANTIAGO DE COMPOSTELA, 29 agosto-2 settembre 2011
"Via sit lucis cruxque fidesque crucis" "E la croce e la fede nella croce siano la via verso la luce" (Iscrizione nella cattedrale di Santiago)
La riunione annuale dei coordinatori delle commissioni nazionali del DIM/MID (Dialogue interreligieux monastique/Monastic interreligious dialogue) è stata ospitata quest'anno presso l'abbazia benedettina di San Pelayo, al centro di Santiago de Compostela, storica meta del cammino dei pellegrini lungo sentieri diversi da varie parti d'Europa. Così anche noi siamo simbolicamente giunti come pellegrini dalle nostre commissioni nazionali europee qui, a pochi passi dalla cattedrale in cui sono venerate le reliquie dell'apostolo Giacomo il Maggiore. La comunità monastica delle benedettine - composta da trentacinque sorelle - ci ha accolto con ogni premura, mettendoci a disposizione spazi e tempi appropriati per gli incontri di discussione e le conferenze di formazione, nonché accogliendoci alla preghiera quotidiana comunitaria, predisponendo i pasti con ogni cura (tra le altre cose, squisita la paella e i dolci preparati da loro stesse!), e offrendo la calorosa presenza di alcune sorelle in alcuni momenti comuni. L'organizzazione è stata realizzata da p. Ramón Oranias, monaco di Montserrat, coordinatore della commissione iberica, e da fr. Daniel Pont, coordinatore europeo.
I coordinatori partecipanti all'incontro sono stati quest'anno meno del previsto, anche per l'accavallarsi di impegni concomitanti. Insieme a William Skudlarek osb (Roma), segretario generale, e Daniel Pont osb (En Calcat), coordinatore europeo, hanno partecipato all'incontro Cosmas Hoffmann osb (Königmünster), coordinatore della commissione austro-tedesca; Marie Pinlou osb (Belloc) e Samuel Nougué-Debat osb (Martigné-Briand), coordinatrici delle due sezioni della commissione francese; Bénédicte Vanhoomissen osb (Loppem), coordinatrice della commissione belga di lingua fiamminga; Ramón Oranias osb (Montserrat), coordinatore della commissione iberica; Gilchrist Lavigne ocso (Tautra), coordinatrice della commissione scandinava; Lucy Brydon osb (Turvey), coordinatrice della commissione inglese e irlandese; il sottoscritto (Bose), coordinatore della commissione italiana. Hanno partecipato agli incontri anche alcune monache di diversi monasteri spagnoli, catalani e portoghesi.
Il primo giorno di lavoro (martedì 30 agosto) si è aperto, in mattinata, con un breve pellegrinaggio di circa cinque chilometri, dal Monte do Gozo - il punto da cui i pellegrini, giunti in prossimità di Santiago, possono scorgere con gioia per la prima volta, in lontananza, la sagoma del campanile della cattedrale, desiderio ormai fattosi quasi realtà... da cui il nome: "monte della gioia" - alla cattedrale di Santiago. A mezzogiorno abbiamo partecipato alla "messa del pellegrino", il momento in cui i pellegrini giungono nella casa di Dio per ringraziare il Signore per il cammino percorso con la devozione alle reliquie dell'apostolo Giacomo e con la partecipazione all'eucaristia, atto liturgico di ringraziamento. Al termine, il ringraziamento sale "spettacolarmente" a Dio attraverso l'incenso del botafumeiro, il grande incensiere che viene fatto oscillare nel transetto della chiesa con un movimento davvero potente e impressionante. Il pomeriggio ha visto l'inizio dei lavori veri e propri delle commissioni, con un tempo dedicato dapprima allo scambio sui lavori e le recenti esperienze vissute dalle singole commissioni nazionali, e poi la discussione in gruppi.
William ci informa che il 2011 è stato meno intenso del 2010, durante il quale numerose erano state le iniziative su Henri Le Saux e i monaci di Tibhirine, legate queste ultime al film Des hommes et des dieux. Circa la rivista Dilatato corde, è in preparazione la versione cartacea della rivista: un volume che raccoglierà i contributi pubblicati online nei due numeri di quest'anno. Il successo della rivista dipende molto - ci ricorda William - dall'impegno della nostra commissione: scrivere e incoraggiare la collaborazione; particolarmente importanti sono le testimonianze di chi ha vissuto esperienze nel campo del dialogo interreligioso monastico. La rivista vuole essere un luogo in cui i teologi possono reperire materiali originali, di prima mano, su cui riflettere, ed è necessario che mantenga il suo specifico profilo monastico. Riguardo alle sue ultime visite in Oriente, William confessa che sta iniziando a comprendere che il dialogo che noi stiamo portando avanti ha una forma molto occidentale, ma qualcosa si sta muovendo ora anche in Oriente: oltre all'India e allo Sri Lanka, qualcosa sta nascendo anche in Giappone (una commissione DIM giapponese). Durante la sua ultima visita in Sri Lanka ha potuto incontrare p. Aloysius Pieris sj, con cui ha discusso del dialogo interreligioso monastico. Durante la visita in Cina (Shanghai) insieme a una delegazione di abati dell'Asia orientale, invece, ha potuto presentare la storia, lo spirito e le attività del DIM/MID in diverse occasioni. Si avvicina il momento del passaggio di consegne ad altri quale segretario internazionale DIM/MID: la scadenza del suo secondo mandato sarà in novembre 2013.
Durante la discussione in gruppi si è parlato principalmente del problema della formazione, in particolare delle comunità monastiche di clausura, che non hanno accesso agli appuntamenti formativi organizzati "all'esterno", ma necessitano di una formazione all'interno delle loro comunità. Convinzione condivisa che è emersa è che è necessario e utile partire dall'esperienza concreta e dai contatti concreti con esponenti delle varie religioni in loco! Incoraggiamo dunque le comunità a invitare per scambi, colloqui, conversazioni, conferenze monaci di altre tradizioni. Ma è importante che ci sia un mediatore (un membro del DIM). All'interno degli organismi di formazione monastica ufficiali (sessioni per i novizi, per i maestri/e dei/delle novizi/e, eccetera) la formazione al dialogo interreligioso monastico è sentita come non strettamente necessaria e dunque "sacrificata" rispetto ad altre priorità e ad altre urgenze.
Il secondo giorno abbiamo beneficiato della presentazione del dr. Marcelino Agís Villaverde (Università di Santiago, Facoltà di filosofia) sul tema de "Il fenomeno del pellegrinaggio: una prospettiva antropologica". Una bella presentazione, che ha descritto il pellegrinaggio come metafora filosofica, una dimensione pratica e spirituale che quasi tutte le religioni dall'antichità conoscono e praticano, con intento salvifico e purificatore. L'esposizione, cui sono seguite diverse domande, si è articolata in cinque punti: l'etimologia della parola, il pellegrinaggio religioso, il pellegrinaggio come metafora filosofica, la fede nel cammino e il cammino come incontro.
Al pomeriggio abbiamo continuato la discussione insieme, in sessione plenaria, su altre tematiche:
- Ritorniamo ancora brevemente a discutere di Dilatato corde, ciascuno reagendo con proprie osservazioni.
- È stata poi discussa la proposta di p. Pierre de Béthune osb (non presente) circa l'opportunità o meno di creare dei workshop, una sorta di dialoghi bilaterali o multilaterali in cui si discuta insieme alcuni temi monastici, in particolare quello del futuro della vita monastica. Tutti sottolineano che l'amicizia tra coloro che dialogano è importante, per questo funziona bene a livello locale (alcuni condividono le proprie esperienze realizzate dalle singole commissioni); ma ci si domanda se questo può funzionare a livello internazionale. Dilatato corde potrebbe forse essere il luogo in cui, almeno, si conosce l'esperienza bilaterale o multilaterale fatta degli altri. William suggerisce che ciascuna commissione nazionale, il prossimo anno 2011-2012, realizzi un momento di incontro con un monaco amico attorno a una domanda simile: "La vita monastica cosa deve impegnarsi a fare per continuare a essere nel futuro una presenza significativa nel mondo?", "Il monachesimo avrà un futuro nel nostro mondo contemporaneo?".
- Ciascuno ha poi condiviso con altri alcuni momenti particolarmente positivi che hanno arricchito il gruppo e la comunità.
Il terzo giorno si è aperto con una conversazione con don Jenaro Cebrián Franco, canonico delegato dei pellegrinaggi e responsabile dell'Officina del pellegrino. Da lui apprendiamo molte cose riguardo al cammino di Santiago: i dati statistici circa il numero (costantemente in aumento) e la tipologia dei pellegrini, le motivazioni che conducono i pellegrini a mettersi in cammino, l'importanza di accompagnare i pellegrini prima, durante, e soprattutto dopo il cammino, quando ritornano a casa. Apprendiamo che viene data la compostela (un certificato che attesta di aver compiuto il pellegrinaggio adempiendo le condizioni minime richieste) a tutti coloro che attestano di avere fatto il cammino "per motivi religiosi", dunque anche ai non cristiani (ma non si domanda loro l'appartenenza religiosa specifica). Il cammino ha come scopo di fare del turista un pellegrino...
Al termine della conversazione ci siamo nuovamente riuniti per una sintesi finale e uno sguardo sui prossimi appuntamenti. Ci si domanda soprattutto se e come il DIM può avere un avvenire, e soprattutto come coinvolgere nuove forze e i giovani. Inoltre, come motivare gli abati e le badesse affinché permettano ai loro monaci/che di partecipare al DIM? Da diverse parti viene sottolineato che l'apertura al dialogo interreligioso avviene spesso in età matura o avanzata, in quanto la "giovinezza" monastica è tutta incentrata sul costruirsi una solida identità monastica cristiana, come è giusto peraltro. Riguardo agli scambi est-ovest, si potrebbe ampliarli ad altri paesi? William dice che nell'ultimo viaggio in Thailandia ha preso contatti con un centro di meditazione vipassana (con residenza annessa) a Chiangmai da cui passano decine di monaci ogni anno, con cui si potrebbe avviare un contatto. Come già fissato precedentemente, la prossima riunione europea dei delegati DIM si terrà a Bose dall'1 al 5 ottobre 2012. Per il 2013 viene già fissato l'incontro europeo in Francia per la prima settimana di ottobre (dal 30 settembre al 4 ottobre) oppure per la seconda (dal 7 all'11 ottobre).
Al pomeriggio il gruppo ha vissuto un momento più disteso e di carattere artistico-culturale, con la vita all'antico monastero benedettino di San Martin Pinario, esuberante nel suo barocco spagnolo. Al rientro, la madre superiora del monastero benedettino che ci ha ospitato ha desiderato un incontro della commissione con la comunità: un piacevole momento in cui ciascuno di noi ha offerto una piccola testimonianza circa la sua esperienza di dialogo e la sua visione. La madre badessa ci ha infine guidato per una breve visita ai luoghi del monastero, i cui spazi interni sono stati restaurati di recente e trasmettono un senso di cura, ordine, luce...
Prima di lasciarci, un momento di commozione ci ha colto quando abbiamo salutato sr. Lucy, che termina con questa riunione il suo incarico di coordinatrice della commissione britannica e irlandese, per scadenza del suo mandato. Resta fra noi, quale prezioso incoraggiamento, il suo gioioso e profondo entusiasmo per l'incontro e il dialogo.
Matteo Nicolini-Zani
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