Riunione annuale
dei membri del DIM Italia
Roma
26-28 ottobre 2015
Nei giorni 26-28
ottobre abbiamo rivissuto il significativo momento della riunione della
commissione italiana del DIM, questanno tenutasi nella capitale. Abbiamo scelto questo luogo per il nostro
incontro per poter essere presenti mercoledì 28 mattina alludienza generale
interreligiosa che papa Francesco ha voluto in occasione del cinquantesimo
anniversario di promulgazione della dichiarazione conciliare Nostra aetate. Tra le altre cose, il
papa in questoccasione ha sottolineato la dimensione della preghiera quale
dimensione portante del dialogo tra le religioni:
Noi credenti preghiamo. Dobbiamo pregare. La
preghiera è
il nostro tesoro, a cui attingiamo secondo le rispettive tradizioni, per
chiedere i doni ai quali anela lumanità [
] Cari fratelli e sorelle, quanto al
futuro del dialogo interreligioso, la prima cosa che dobbiamo fare è pregare. E
pregare gli uni per gli altri: siamo fratelli! Senza il Signore, nulla è
possibile; con Lui, tutto lo diventa! Possa la nostra preghiera ognuno secondo la propria
tradizione
possa aderire pienamente alla volontà di Dio, il quale desidera che tutti gli
uomini si riconoscano fratelli e vivano come tali, formando la grande famiglia
umana nellarmonia delle diversità.
Trenta i partecipanti, di cui ventuno monaci e
monache cristiani di diverse appartenenze monastiche (benedettini/e,
cistercensi, camaldolesi, certosini, Bose, Pulsano, clarisse, cappuccine,
piccola famiglia dellAnnunziata), quattro monaci e monache induisti,
tre monaci buddhisti appartenenti a due diverse scuole (tibetani e
zen), un maestro taoista e un imam sufi. Siamo stati particolarmente felici che
questanno si siano aggiunti due nuovi fratelli a condividere il cammino con
noi.
Ospitato presso
la casa di accoglienza Giovanni XXIII delle suore francescane angeline, lincontro
è stato da tutti vissuto in un clima conviviale fraterno profondo, autentico e
gioioso, come hanno testimoniato alcuni dei presenti nelle loro parole di
ringraziamento inviate al coordinatore nei giorni immediatamente successivi
allincontro:
Desidero
ringraziarvi per il bel momento che abbiamo condiviso ancora insieme
riflettendo sul modello del monaco. Un momento di confronto profondo, di grande
respiro, rispetto e sintonia (i. Yahya Pallavicini).
Vengo
a ribadirti la mia gioia del nostro incontro: ho percepito un legame ancora più
fraterno e profondo tra i partecipanti, rispetto allanno scorso a Farfa! La nostra
«sorprendente avventura» prosegue bene! (sr. Antonietta Pellegrino).
Grazie
ancora per la cura e attenzione con cui è stato organizzato l'incontro del DIM. Latmosfera è stata quella di una profonda intimità e di un affetto che ormai
lega tutti al di là del tempo e dello spazio (v. Guglielmo Doryu Capelli).
Sì,
sono stati bellissimi giorni insieme. Il Signore è grande
Deo gratias! (p. Jacques Dupont).
"Grazie dell'incontro vissuto insieme a
Roma: sono stati giorni fecondi di dialogo e comunione che vanno ad arricchire
il percorso personale e profondo aperto da Dio nei nostri cuori" (sr. Chiara
Angela Bianchini).
Come di
consueto, il programma del nostro incontro ha avuto quale momento centrale un dialogo fraterno che ha occupato
lintera giornata di martedì 27 ottobre e il pomeriggio del giorno seguente, e
che si è articolato nella modalità già sperimentata lo scorso anno (breve
esposizione di colui o colei che ha preparato il testo e poi dialogo). Dopo aver due anni fa analizzato la terminologia
monastica e lanno scorso aver dialogato sullideale della vita monastica quale
emerge nelle diverse letterature monastiche, questanno abbiamo concluso questo
ciclo ascoltando le voci che ancora non avevano avuto spazio.
Invitiamo a
leggere il resoconto
stilato dal coordinatore e ad ammirare alcune foto, che ben ritraggono il variopinto convenire di questanno, ulteriore tappa del nostro
pellegrinaggio interreligioso che, per riprendere ancora parole di papa
Francesco, può portare semi di bene che a loro volta diventano germogli di
amicizia e di collaborazione in tanti campi. Riportiamo inoltre una poesia di fr. Lorenzo Mauri, nata durante l'incontro romano:
Rivolo d'acqua pura,
fiume:
gocce che guardano
all'orizzonte il mare
e il desiderio ritorna
nel cuore della fonte
dove dissetarsi,
ritrovarsi e perdersi,
allontanarsi e riavvicinarsi,
tendere le mani
come occhi puri in cui
specchiarsi e ridere di gioia,
in un reciproco tuffarsi
nella luce,
silenziosa testimone.